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Scelta vegetariana, scelta vegana, scelta sana?

Scelta vegetariana, scelta vegana, scelta sana? Expo, terminata da pochi mesi, oltre ad averci lasciato un sacco di avanzi, ci ha fornito anche tantissimi dati utili circa l’alimentazione, tutte le sue varianti ed il modo in cui è cambiata negli ultimi anni.

Per esempio, sapevate che nel mondo ci sono 375 milioni di vegetariani? E che in India sono il 31% della popolazione, mentre in USA la percentuale cala drasticamente al 4% (le donne sono di più, ma si sa, l’uomo è cacciatore….)? Da noi in Italia la situazione è cambiata tantissimo in un breve lasso di tempo, con un incremento di più di un milione di nuovi vegetariani-vegani in soli 12 mesi.

Certo, la letteratura scrive, “riferisce di essere”, non “è”, dando ad intendere che per qualcuno la scelta di cambiare alimentazione e, più in generale, stile di vita è più una forma che una sostanza. Ma i motivi di questa scelta? È chiaro che mentre per un abitante di Nuova Delhi è dirimente l’aspetto religioso, per un milanese o un newyorkese i motivi possono essere diversi, da quello etico, a quello salutista, a quello ecologico. Partendo dal presupposto che ognuno è libero di avere una propria opinione e soprattutto di condurre la sua vita come meglio crede, mi sembra opportuno chiarire alcuni punti, in particolare per cercare di fare luce su uno degli aspetti più importanti della dieta vegetariana-vegana, ovvero quello legato alla salute.

Nutrirsi di soli prodotti vegetali con o senza derivati di origine animale non equivale a migliorare la propria alimentazione e di conseguenza la propria salute, per due semplici motivi:

1) Perché nessuno studio scientifico ha mai stabilito (e mai probabilmente potrà farlo) che eliminare dalla propria dieta carne e pesce determini un allungamento della vita o una sua migliore qualità, escludendo quindi patologie gravi, che comportino deperimento organico e fisico.

2) Poiché la sostituzione di cibi di origine animale implica l’assunzione di alimenti sostitutivi la cui origine è sintetica, spesso frutto di una complessa lavorazione industriale che quindi implica l’utilizzo di sostanze non naturali.

Prediligere cibo vegetale può derivare da convizioni diverse, tutte nobili e umanamente lodevoli, ma non deve essere accostato al concetto di “sano”, perché è errato e porta a false convinzioni. Non dobbiamo mai dimenticare che se siamo giunti fino ad oggi ed in queste condizioni di salute è per un complesso di mix di genetica, condizioni ambientali ed alimentazione, la quale è l’unico dei tre elementi che dipende strettamente da noi e di cui è fondamentale mantenerne la componente equilibrio.

Dunque, cerchiamo di assumere cibo di cui conosciamo la provenienza, che sia lavorato il meno possibile e, potendo, di stagione, perché sia di buona qualità e quindi più buono.Perché, alla fine, mangiare è un piacere e se ciò che mangiamo non è gustoso, che piacere è?

Perché, alla fine, mangiare è un piacere, farlo consapevolmente lo è ancor di più.

Dott.ssa Federica Anna Montanile

Medico Dello Sport


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